Chiesa di Santa Cecilia (M. Del Rosso, Comune di Pisa)
Chiesa di Santa Cecilia, via Santa Cecilia
Chiesa di Santa Cecilia (M. Del Rosso, Comune di Pisa)I bacini ceramici: ben 26 delle chiese di Pisa erano decorate con bacini ceramiciche in totale sono 668, di cui 117 decoravano la chiesa di Santa Cecilia (proto maioliche pugliese e siciliane, maioliche arcaiche pisane, sgobbiate savonesi). Tutti i bacini ceramici originali ancora esistenti vennero rimossi negli anni ’70 del secolo scorso per evitare furti o danni e sono oggi conservati al museo di San Matteo. I pochi che ancora scorgiamo in alcune di queste chiese sono dunque delle copie. Gli originali sono datati dalla seconda metà del X secolo, fino al XVII. I primi arrivarono dal Nord Africa a partire dal X secolo, ma ce ne sono anche di manifattura egizia (ceramica smaltata decorata a lustro metallico), spagnola (ceramica smaltata policroma), siciliana (invetriata policroma), bizantina (ingobbiate e graffite), tunisina ( a cobalto e manganese su smalto bianco), andalusa e marocchina… A partire dal XIII secolo si riscontra un’ampia documentazione anche delle produzioni locali. Estratta l’argilla, si depurava unendola all’acqua in vasche di decantazione, dove i corpi più pesanti scendevano a fondo. L’argilla ottenuta si bagnava ancora e si pestava coi piedi prima di procedere alla produzione dell’oggetto. Attraverso stampi o direttamente al tornio, si creava la forma del bacino, che veniva fatto essiccare e poi cotto nella fornace. La sua porosità scompariva una volta immerso nello smalto; il bacino veniva poi nuovamente cotto. La colorazione dei nostri bacini ceramici si otteneva con colori formati da ossidi metallici, come lo stagno per il bianco o il cobalto per il blu, tipico delle zone di San Minato. Sul prodotto finale si dipingeva poi la forma meglio gradita o più inerente al luogo della sua affissione: figure umane a mezzo busto, animali (quadrupedi, pesci, uccelli), emblemi araldici, imbarcazioni, motivi geometrici o di ispirazione vegetale…